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Strage di Erba, la confessione piena di errori di Rosa Bazzi | AUDIO

Quinto audio sul caso della Strage di Erba dopo le intercettazioni di Rosa Bazzi e Olindo Romano dei giorni scorsi. Questa volta è solo la donna che parla, davanti ai pm: vuole prendersi tutte le colpe per salvare il marito. E nella ricostruzione del massacro accumula tantissimi errori

“Vi prego, non fate del male a Olindo”. Rosa Bazzi va dai magistrati, dice di volersi prendere tutte le colpe della Strage di Erba. Ha in mente solo questo: vuole salvare dal carcere il marito che le ha appena detto di voler confessare a sua volta per farla uscire di prigione. Ma Rosa fa un sacco di errori cercando di ricostruire davanti ai pm come avrebbe compiuto la Strage di Erba. Qui sopra potete ascoltare direttamente le sue parole.

È il quinto audio che vi proponiamo dopo le intercettazioni di Rosa e Olindo in auto, in due telefonate con un’amica e con un avvocato, il giorno dell’arresto e prima della loro doppia confessione (cliccando su ciascun link potete ascoltarle o riascoltarle). Ve li abbiamo proposti in attesa dell’udienza del 3 febbraio in cui i giudici dovranno decidere della richiesta degli avvocati della coppia, condannata all’ergastolo per la Strage di Erba, di poter esaminare reperti e intercettazioni mai analizzate nel processo. Di tutto questo caso ci occuperemo poi con nuovi servizi e rivelazioni clamorose con il ritorno in onda a febbraio de Le Iene. 

Questo ultimo audio che vi proponiamo è dunque un estratto dell’interrogatorio in cui per la prima volta Rosa Bazzi confessa la strage, l’unico acquisito agli atti del processo e che è stato quindi oggetto di dibattimento.

È il 10 gennaio 2007, quello che sentite avviene alle 15.25, immediatamente dopo il breve scambio tra Rosa e un’agente di custodia, che vi abbiamo fatto ascoltare ieri.

Quando Olindo le comunica di voler confessare "per far finire questa storia" e fare in modo che almeno lei possa andare a casa, Rosa cade in uno stato di grande agitazione. È convinta che il marito non sia in grado di sopportare l’isolamento e il regime carcerario, decide così di “prendersi tutta la colpa lei”, come dice all’agente che l’ha in custodia.

Chiede di essere ascoltata dai magistrati Astori, Fadda, Nalesso, Pizzotti, e, all’insaputa del marito, confessa la strage. Quello che le preme di più è liberare Olindo da ogni responsabilità.

Rosa Bazzi: “Sono stata io perché non ce la facevo più a sopportarla”.
(…)
Pm Astori: “E suo marito dov’era?”.
Rosa Bazzi: “Era da basso e lui non voleva”.
Pm Astori: “Era da basso dove?”
Rosa Bazzi: “Da basso in casa lui, non voleva lui”.

La confessione è piena zeppa di errori e imprecisioni, ricostruzioni al limite del fantasioso, tanto che più volte i magistrati le fanno notare che quello che sta raccontando è fortemente incongruente: “Pensi bene a quello che ha detto perché c’è una bella parte delle cose che ha detto che non sta proprio in piedi”, le dice a un certo punto il pubblico ministero Astori.

Per esempio, Rosa dice di aver staccato la corrente dell’appartamento di Raffaella Castagna alle 19.30, mentre secondo il rapporto dell’Enel la corrente è stata tolta alle 17.40. Nel suo racconto, Rosa dice che la prima a scendere dalle scale è stata Valeria Cherubini, moglie di Frigerio, che è arrivato solo dopo aver sentito le urla di lei. Invece Frigerio dice di essere sceso insieme alla moglie, precedendola sulle scale, e di essere stato colpito per primo. Rosa poi afferma di aver visto bene Frigerio in faccia e che lui ha visto bene lei, mentre Frigerio dice di non aver mai visto la Bazzi quella sera, anzi si stupisce molto del suo arresto.

Rosa dice di non essere mai salita nell’appartamento di Frigerio e della Cherubini, e di aver ucciso la Cherubini lì sul pianerottolo. La sua versione non coincide con le risultanze dei Ris, in base a cui la Cherubini dopo l’aggressione ha avuto il tempo di fare due rampe di scale e risalire nel suo appartamento, dove poi è stata uccisa con 43 coltellate alla testa, all’addome e alla schiena. Quello che sostiene Rosa è illogico e privo di riscontri. È da ricordare anche che i Ris non hanno trovato dna dei due coniugi né nell’appartamento di Raffaella Castagna, né in quello della coppia Frigerio-Cherubini.

Rosa dice di aver appiccato l’incendio con un accendino arancione, ritrovato sulla scena del delitto, ma su quell’accendino le uniche impronte sono quelle di Valeria Cherubini. Nella stessa sessione di interrogatorio si contraddice più volte, per esempio dice di essere stata lei ad appiccare l’incendio, quando venti minuti prima aveva detto che era stato Olindo e quando il magistrato glielo fa notare, lei risponde così: “Ho acceso in cameretta e lui ha acceso in camera matrimoniale”. Sul letto dove è stato appiccato il fuoco è stata rintracciata la presenza di liquido infiammabile, mentre Rosa nega di aver usato un accelerante.

Gli stessi magistrati le fanno notare in diverse occasioni che sta mentendo, che quello che sta dicendo non è la verità, non è in grado di descrivere le armi del delitto e la dinamica delle aggressioni che racconta non coincide con le autopsie.

In chiusura di interrogatorio Rosa dice che, terminata la strage, lei e Olindo si sono cambiati e sono andati in auto a Como. I soccorritori sono arrivati 5 minuti dopo aver visto il fumo salire dall’appartamento, quindi la coppia, per uscire in auto senza essere vista da nessuno, avrebbe dovuto impiegare 3, 4 minuti al massimo, senza lasciare alcuna traccia di sangue nel loro appartamento, dal momento che i Ris non hanno trovato assolutamente niente in casa, nelle condutture dell’appartamento e nella lavanderia. E se Rosa e Olindo non si sono lavati, come hanno fatto a non sporcare di sangue l’auto su maniglie, volante e cruscotto?

Tutto quello che interessa a Rosa è che i magistrati non facciano del male a Olindo. “Non torturate Olindo, vi prego”, chiede.

Pm Astori: “Non raggiunge il suo scopo così, si fa solo del male a lei e fa solo del male anche a suo marito, e così crea una gran confusione in cui tutti siete sulla stessa barca, come si suol dire. Non pensi che così lei riesce a salvare suo marito e… io mi rendo conto che lei è legata a suo marito”.
Rosa Bazzi: “Da morire”.
Pm Astori. “Che siete molto legati, però…”.
Rosa Bazzi: “Lui non ce la fa a stare qui dentro. Io sono sicura che fa qualche cosa”.
Pm Fadda: “Ma no signora…”
Rosa Bazzi: “Dopo lo perdo per sempre”.
Pm Astori: “Senta signora, nessuno che la fa a stare qua dentro, e tutti quelli che entrano qua dentro in qualche modo sono persi, ma lei è già persa dopo quello che ha fatto, capisce? Deve solo trovare un modo, un modo…”
Rosa Bazzi: “Per prendere io la colpa”.
Pm Astori: “No!”.
Pm Fadda: “No!”.
Rosa Nalesso: “No!”.

L’interrogatorio finisce con Rosa disperata che chiede clemenza per il marito. “Vi prego, non fate del male a Olindo”, “lasciatelo andare” implora in lacrime.

Ecco qui sotto le intercettazioni, i servizi principali e lo speciale che abbiamo dedicato finora alla Strage di Erba.

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