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Nanga Parbat, scalatori dispersi: l'intervista con Nardi a Le Iene | VIDEO

Non si hanno più notizie di Daniele Nardi e Tom Ballard dispersi sul Nanga Parbat in Pakistan dopo la loro “sfida impossibile” al Mummery, uno sperone di ghiaccio di mille metri. Ecco l’ultima intervista di Daniele con noi e come si può contribuire alle ricerche

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“Vorrei essere ricordato come un ragazzo che ha provato una cosa incredibile, impossibile che però non si è arreso”. Sono queste le parole che Daniele Nardi ci ha detto prima di partire per il Nanga Parbat, in Pakistan, insieme a Tom Ballard. Da domenica 24 febbraio, i due scalatori sono dispersi nella zona attorno al Mummery, uno sperone di ghiaccio di mille metri che nessuno è mai riuscito a superare. La loro impresa prevedeva di raggiungere la vetta a oltre ottomila metri di altezza seguendo le orme di Brad Pitt in “Sette anni in Tibet”.

Prima di partire noi de Le Iene abbiamo intervistato Daniele. “Il messaggio che voglio lasciare a mio figlio se non dovessi tornare è quello di non fermarsi, non arrendersi. Datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano che la pace sia realtà e non solo un’idea”.

Che cosa voleva cercare Daniele con questa spedizione?  “Sono un po’folle, ma io cerco la vita da questa esperienza”, ci ha detto. “Da bambino mi sono fatto una promessa: lasciare un segno nell’alpinismo e quindi fare qualcosa che nessuno non aveva mai fatto”. Già nel 2008 aveva provato a scalata la “montagna assassina”, come è stata ribattezzata perché da qui solo uno su quattro è tornato a casa. 

Undici anni fa la missione l’ha fatta in estate, poi ha riprovato a farla altre quattro volte ma d’inverno nella condizione più difficile. Il campo base è stato fatto a 4.200 metri di altezza in cui hanno visto il sole appena per un paio di ore al giorno con temperature fino a 22 gradi sotto zero. A 7.000 metri c’è la zona della morte, dove il corpo non riesce più ad adattarsi a quelle temperature.

D’inverno è difficilissimo portare giù una persona da qui”, ci ha detto. “Gli elicotteri non volano e portare giù a piedi una persona da quella quota è veramente faticoso”. La stessa zona dove in una settimana non sono riusciti ad arrivare neppure i droni e gli elicotteri a causa delle condizioni meteo.

Le famiglie dei due scalatori dispersi stanno pagando le ricerche di Daniele e Tom, chi volesse dare il proprio contributo può farlo sulla piattaforna Gofundme.

Guarda qui sotto tutti gli articoli e i video che abbiamo dedicato alla missione di Daniele Nardi, che abbiamo seguito in ogni suo sviluppo.

Daniele Nardi: la sfida al Nanga Parbat e le tragica scomparsa

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