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Coronavirus, italiani a Wuhan: “Stiamo per rientrare, grazie Iene” | VIDEO

Dopo l’appello lanciato dal nostro connazionale Paolo proprio da noi di Iene.it, è pronto il volo che riporterà a casa gli italiani bloccati a Wuhan: l’aereo partirà dalla città cinese all’una di notte di lunedì e arriverà a Pratica di Mare. Per i rientranti è prevista una quarantena a Cecchignola

I nostri connazionali bloccati a Wuhan sono pronti a tornare in Italia: dopo l’appello lanciato dal nostro connazionale Paolo proprio da noi di Iene.it - e grazie all’intenso lavoro del ministero degli Esteri - l’aereo che riporterà a casa gli italiani partirà dalla città cinese, al centro dell’epidemia del coronavirus che sta terrorizzando il mondo, all’una di notte di lunedì. “Grazie a Le Iene per il supporto che ci avete dato”, ci dicono Paolo e alcuni suoi amici in un nuovo video esclusivo per Iene.it. “Domani per fortuna rientriamo, grazie del supporto”.

Il volo atterrerà all’aeroporto militare di Pratica di Mare e da lì i nostri connazionali saranno portati alla cittadella militare di Cecchignola, vicino a Roma, dove dovranno rispettare un periodo di quarantena ed essere sottoposti a controlli medici per scongiurare il pericolo di contagio da coronavirus. Noi de Le Iene stiamo seguendo tutto il processo di rientro in Italia dei nostri connazionali, e presto potrete vederlo in un nostro servizio.

Sembra dunque sul punto di concludersi positivamente la vicenda dei nostri connazionali bloccati a Wuhan, circa una settantina. Noi de Le Iene abbiamo seguito la loro vicenda fin dall’inizio, raccogliendo l’appello che ha lanciato Paolo pochi giorni fa: “Noi italiani a Wuhan non abbiamo nessuna notizia certa di un aereo partito da Fiumicino per riportarci in patria. Nessuna notizia ufficiale dal consolato italiano. Parenti e amici mi chiedono se sono veritiere le notizie di questo volo ... Ci fa molto piacere, perché sono già dieci giorni che siamo qua senza sapere come andrà a finire questa avventura, questa brutta avventura ... "

Paolo è uno dei circa settanta italiani bloccati a Wuhan, in Cina, da dove è partita l'epidemia mortale da coronavirus. Una città spettrale, che oggi conta oltre l'80% degli oltre 200 morti registrati finora in tutto il paese asiatico. E proprio a Wuhan, una città completamente isolata dal resto del mondo, arriva la voce di Paolo, in attesa trepidante di poter tornare a casa. Una voce che era stata registrata nella giornata di mercoledì, alle 22.56 ora italiana.

Stefano Verrecchia, capo dell'unità di crisi della Farnesina, aveva spiegato: "Qualche ritardo nei rimpatri ci può essere, come avvenuto anche per la Francia, ma stiamo facendo tutto il possibile. Dei 70 italiani nella zona di Wuhan una sessantina ha scelto di rientrare”. E adesso, grazie all’ottimo lavoro svolto dal ministero degli Esteri, i nostri connazionali possono rientrare in Italia.

"Una quindicina di loro deve ancora decidere cosa fare perché sono persone con un matrimonio misto”, ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa. Ancora non abbiamo notizie certe di cosa abbiano deciso di fare queste quindici persone: risulta comunque che nessun italiano sia stato infettato per adesso dal coronavirus a Wuhan. Come detto, noi de Le Iene continueremo a seguire il rimpatrio dei nostri connazionali e ve lo mostreremo nel nostro programma.

Iene.it, intanto, sta seguendo in tempo reale l'evolversi dell'emergenza coronavirus, che dalla Cina si sta diffondendo nel resto del mondo. Nella prima puntata della nostra inchiesta abbiamo raccolto la testimonianza di Nicoletta e Francesca, mamma e figlia trevigiane che da 20 anni vivono a Pechino.

“La zona di Sanlitun, il distretto dei ristoranti di lusso, degli uffici e della vita notturna, è incredibilmente deserta. I marciapiedi e i lunghi viali di solito trafficatissimi sono vuoti: la città è spettrale. Le pochissime persone che si incrociano per strada indossano tutte le mascherine di protezione. Le farmacie di Pechino e i negozi hanno terminato le scorte di disinfettanti ”, ha spiegato mamma Nicoletta.

Nella seconda puntata della nostra inchiesta, abbiamo mostrato gli incredibili dati di un rapporto, l'indice di sicurezza sanitaria globale 2019, che risponde a questa delicatissima domanda: l'Italia è davvero in grado di affrontare l'epidemia da coronavirus? E quello che emerge dal rapporto, che puoi leggere cliccando qui, è sconsolante: il nostro punteggio complessivo è di 56,2 punti e ci colloca diciottesimi in Europa (su 28 membri) e 31esimi nel mondo (su un totale di 195 paesi monitorati) . 

Nella terza puntata vi abbiamo appunto mostrato l’appello di Paolo, uno degli italiani bloccati a Wuhan, la cui situazione sembra si stia sbloccando proprio in queste ore.

Nella quarta puntata, infine, vi abbiamo raccontato tutte le fake news e le assurdità che stanno circolando in rete in questo momento di grande panico per la diffusione del coronavirus: dalla polizia di Wuhan che “spara a chi tenta di scappare” a Bill Gates, fino alle “montagne di cadaveri nascoste negli ospedali cinesi” e all’esperimento “sfuggito di mano”. Tra tutte queste teorie complottiste assurde è comparso anche un audio su WhatsApp e alcuni messaggi che ci sono arrivati, sul coronavirus partito dalla Cina che è sbarcato anche in Italia.

Qui potete leggere tutte le notizie che abbiamo dedicato agli italiani in Cina al tempo del coronavirus

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