Coronavirus: da Napoli il Tocilizumab, farmaco che fa sperare
Una task force di medici napoletani sta usando, come già fatto in Cina, un farmaco che migliora le capacità respiratorie dei contagiati affetti da polmonite grave, principale causa di morte legata al coronavirus. Iene.it ha intervistato il professor Montesarchio, che da Napoli ha fatto partire l’utilizzo del Tocilizumab sui positivi al Covid-19
Dalla Cina a Napoli, per vincere la guerra contro il coronavirus. È l’obiettivo della task force costituita a Napoli tra medici del Monaldi, del Pascale e infettivologi e rianimazione del Cutugno. Tutti insieme con un grande alleato: il Tocilizumab, un farmaco già usato per l’artrite reumatoide, e che starebbe dando ottimi frutti contro le gravi polmoniti da coronavirus.
“Venerdì mattina il professor Ascierto mi parlava del suo utilizzo del farmaco, il tocilizumab, in oncologia e sabato abbiamo deciso di iniziare a utilizzarlo su alcuni pazienti ricoverati per coronavirus”, ci spiega Vincenzo Montesarchio, direttore del dipartimento di pneumologia e oncologia del Monaldi di Napoli. L’uomo che, insieme al professor Ascierto del Pascale, ha in qualche modo dato il via a questa battaglia per la vita. “Sia ben chiaro, non è un farmaco che agisce sul virus, bensì sugli esiti fatali della polmonite, che è la più temibile complicanza del coronavirus, quella che porta alla morte. In estrema sintesi la possiamo spiegare così: la polmonite da coronavirus libera una sostanza chiamata interleuchina 6 che fa parte di tutta la cascata infiammatoria generata dal virus. Per l’organismo del paziente diventa impossibile lo scambio di ossigeno. Il farmaco blocca il rilascio di questa sostanza a livello polmonare, migliorando l’andamento della polmonite”.
E i primissimi risultati, racconta il professor Montesarchio, lo dimostrerebbero: “Abbiamo iniziato a usarlo sabato sui primi due pazienti. Da allora, complessivamente, abbiamo trattato sei pazienti, più due su cui inizieremo a farlo oggi. Anche nel resto d’Italia, da Fano allo Spallanzani, si sta iniziando a usare il farmaco. Una circostanza confermata anche dal governatore della Toscana, Enrico Rossi, che ne ha annunciato l'adozione sul suo territorio. "Noi qui a Napoli stiamo osservando un miglioramento della funzionalità respiratoria, e il primo paziente trattato sabato potrebbe essere stubato in giornata. I dati quindi ci dicono che questo farmaco può fare la differenza: la risposta è rapida, 24-48 ore di media”.
Da Napoli, le voci sui vantaggi di usare Tocilizumab si stanno rapidamente diffondendo in tutta Italia: “Moltissime strutture sanitarie, da Nord a Sud, ci stanno chiedendo collaborazione e pensiamo di condividere con loro una bozza di protocollo sperimentale, che stiamo definendo. Speriamo di poter passare in Italia a una sperimentazione medica controllata quanto prima, Aifa e ministero della Salute monitorano quello che stiamo facendo”. E Proprio il capo della protezione civile Angelo borrelli ha confermato gli approfondimenti da parte di Aifa, spiegando che ci saranno riscontri nel giro di una decina di giorni.
Una cosa ben chiara però, questo medico in prima linea, ci tiene a dirla: “Questa non è una battaglia, è una guerra. La Cina ce l’ha insegnato: o chiudiamo tutto e limitiamo i contatti sociali o assisteremo a dei numeri molto più brutti. Da cittadino sono molto preoccupato, da medico ancora di più. Però sono convinto che ce la possiamo fare a tamponare quanto meno la situazione nel giro di un mesetto, anche se mi aspetto entro una decina giorni in Italia il massimo di picco della pandemia”.
E infine ci chiede di fare un ultimo accorato appello: “Non smettete di donare il sangue, gli ospedali sono in seria difficoltà. State in casa assolutamente, ma uscite almeno per donare il sangue, ce n’è un bisogno infinito”.