Coronavirus, ecco chi è l'uomo che ha salvato il nostro Niccolò a Wuhan | VIDEO
Iene.it ha intervistato Tian Xi, un volontario cinese che a Wuhan, epicentro dell’emergenza coronavirus, si è preso cura di Niccolò, il 17enne italiano che era bloccato lì e che adesso è stato finalmente dimesso dallo Spallanzani dopo la quarantena
“Niccolò era in aeroporto con la febbre e aveva bisogno di aiuto: così l’ho portato al sicuro”. Questa è la storia di Tian Xi, il volontario cinese che ha salvato il nostro giovane connazionale a Wuhan, la città epicentro della devastante epidemia di coronavirus che è appena stato dimesso dallo Spallanzani dopo il periodo di quarantena: per fortuna Niccolò sta bene!
La storia di Niccolò l’abbiamo conosciuta in queste settimane: è un 17enne italiano che da qualche mese si trovava in Cina per un programma di studio all’estero. Mentre era a Wuhan, epicentro dell’emergenza globale sul coronavirus, scoppia l’epidemia.
Ma cosa è successo in quei giorni in cui Niccolò non è potuto rientrare insieme agli altri nostri connazionali da Wuhan? Il 3 febbraio il ragazzo arriva in aeroporto ma ha la febbre: gli viene così negato l’imbarco sull’aereo che l’avrebbe portato in salvo ed è costretto a rimanere nella città flagellata dall’epidemia. Ma in questa situazione drammatica conosce Mr. Tian, 34enne che lavora per una compagnia aerea e da 5 anni fa il volontario per una fondazione. Mr. Tian riceve una chiamata dal dottor Zhou: deve aiutare il 17enne italiano che è rimasto bloccato in Cina.
Iene.it lo ha intervistato in esclusiva e il volontario cinese ci ha raccontato cosa è successo in quei giorni: “Il dottore mi ha detto che la salute di Niccolò era in pericolo: non aveva dormito e mangiato per un giorno”. Mr. Tian all’inizio è scettico e non sembra convinto di poter aiutare Niccolò, ma il dottore insiste: “Mi ha chiamato dicendomi che il ragazzo era in ospedale e che dovevo andare a prenderlo là”. È qui che il volontario si convince e lo va a recuperare.
Da quel momento Mr. Tian diventa l’ombra di Niccolò: lo accompagna dappertutto, gli compra perfino da mangiare, seguendolo fino a quando il ragazzo, che a Wuhan era chiamato“Li Tang”, lascia il Paese.
Mr. Tian ricorda così quei giorni in compagnia di Niccolò: “In lui ho rivisto me stesso, anche io amavo sempre viaggiare con il mio zaino. Sono state tantissime le persone che, durante quegli anni di viaggi, mi hanno aiutato: ho pensato che ora toccasse a me farlo”.
Nei ricordi di Mr. Tian, ancora vivissimi, ci sono anche alcuni momenti difficili: “Nessun albergo di Wuhan voleva dare riparo a Niccolò perché aveva la febbre: stavamo quasi pensando di dormire in tenda o in macchina. Passate le nove di sera avevamo quasi perso la speranza, non eravamo riusciti a trovare nessuna struttura disponibile. Alla fine però un amico ci ha accolto”.
Ormai tra i due è nata una fortissima amicizia: “Forse un giorno, quando questo disastro sarà passato, potremmo rincontrarci. Adesso devo continuare la mia missione e aiutare altri in difficoltà”.
Alla fine si rivolge direttamente al nostro connazionale che adesso, per fortuna, sta meglio ed è stato dimesso dall'ospedale Spallanzani di Roma: “Niccolò, ti mando un fortissimo abbraccio! Spero che tu possa tornare presto dai tuoi genitori”. Desiderio esaudito! Intanto Wuhan continua a essere una città deserta: strade senza persone e senza macchine. Gli unici rumori che si sentono sono le sirene delle ambulanze e delle forze dell’ordine. Mr. Tian ci ha mandato anche dei video-diario, che potete vedere qui sopra, che testimoniano le condizioni in cui si trova la città oggi.
Ecco qui sotto tutti gli articoli e i video che abbiamo pubblicato sull'emergenza coronavirus cinese.