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Coronavirus, morta in casa per 24 ore, il fratello: “Mi sarebbero bastate delle scuse” | VIDEO

È diventata virale la triste vicenda di Luca Franzese e di sua sorella Teresa, morta la sera del 7 marzo. Ci vorranno più di 24 ore perché qualcuno vada a prendere il corpo della ragazza, che soffriva di epilessia ed era risultata positiva al coronavirus. Abbiamo parlato con il fratello Luca

Il cadavere di mia sorella è rimasto nel letto per più di 24 ore, nessuno ci diceva cosa dovevamo fare”. È un grido che si è fatto sentire quello di Luca Franzese, di Napoli, che nella sera di sabato 7 marzo ha perso la sorella Teresa. “Ieri è deceduta mia sorella, sto aspettando risposte dalle istituzioni da ieri sera, nessuno si è fatto avanti. Io ho mia sorella nel letto, morta, non so cosa devo fare. Non posso darle l’onoranza che merita perché le istituzioni mi hanno abbandonato. Ho contattato chiunque ma nessuno mi ha saputo dare una risposta”, dice Luca in un video diventato virale che ha pubblicato l’8 marzo verso le 19, dopo un giorno intero dalla morte di Teresa, e che in tantissimi ci hanno segnalato.

La sorella di Luca, ci racconta il ragazzo, soffriva di epilessia ed era quindi un soggetto a rischio. “Da una settimana mia sorella stava male, non riusciva ad alzarsi dal letto. Il nostro medico curante ci ha detto che non poteva venire a visitarla e il 7 sera mia sorella era in uno stato semicomatoso. Dopo vari tentativi riusciamo a chiamare il 118, che arriva dopo 40 minuti. Nel frattempo io le facevo il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca per tenerla in vita. Ma non è servito e quella sera, dopo l’arrivo del 118, mia sorella è morta”, ci spiega al telefono.

Luca ci racconta di aver insistito molto per far fare alla sorella il tampone per verificare se fosse positiva o meno al coronavirus. “Avevo un sospetto perché mia sorella era epilettica però era sempre stata bene, prendeva le medicine”. Verso mezzanotte della stessa sera, racconta Luca, a Teresa viene fatto il tampone. Ma è solo l’inizio delle difficoltà che Luca e la sua famiglia hanno dovuto affrontare.

“Quelli del 118 mi dicono che per un paio d’ore non dobbiamo avvicinarci al cadavere. Io chiedo informazioni su come fare con la salma, ma non sanno dirmi nulla”. Già il 7 sera, racconta Luca, lui cerca di contattare una ditta di onoranze funebri, ma gli viene detto che non sanno quali disposizioni devono seguire. “Il comune di Napoli l’8 mi ha dato il nome di una ditta di onoranze funebri, ma quando ho chiamato si sono rifiutati di venire e mi hanno detto che non erano attrezzati”, dice Luca. Intanto, sua sorella è sempre nel letto e la notte dell’8 arriva anche il risultato del tampone: Teresa è positiva. “Il cadavere era ancora in casa mia e io mi sono messo in auto quarantena con tutta la mia famiglia. Alla fine se ne è occupata una ditta che ho contattato io e che è venuta a prendere mia sorella la mattina del 9”.

In una nota stampa, Efi Campania – l’associazione Eccellenza funeraria italiana – si è espressa così sulla vicenda: “In merito al triste caso di cronaca che in queste ore vede coinvolta la famiglia Franzese, i delegati campani di Efi intendono sottolineare che già risulta loro un conferimento di incarico a un’impresa funebre per le operazioni riguardanti la sorella di Luca Franzese. Al momento, risulta ai nostri delegati che il problema del mancato espletamento delle procedure sia di natura amministrativa: certo, non riguarda la volontà da parte degli operatori del settore di svolgere il loro lavoro e adempiere al loro delicato compito. Alla famiglia Franzese le nostre più sentite e sincere condoglianze e la nostra vicinanza in questi momenti difficilissimi”.

Io non ho sentito nessuno”, ribadisce Franzese. “Non capisco come sia possibile che io sia stato lasciato solo in questa situazione. Mi sarebbero bastate delle scuse, mi sarebbe andato bene anche che il sindaco di Napoli mi dicesse che non era in grado di gestire la cosa, ma non che adesso tutti cercano di pararsi mentre il direttore dell’ASL Napoli 1 dice che mia sorella è morta ‘con Covid-19 e non per Covid-19’. Ma io mi chiedo come fa a saperlo? Sul corpo non è stata fatta nessuna autopsia!”. E proprio su questo Franzese si è espresso ieri sui social, citando l’articolo di Open dove è riportata l’informazione, che il direttore dell’Asl avrebbe dato all’assessore alla salute Francesca Menna: “Chiederò un confronto diretto con il direttore del Asl che ha dichiarato che mia sorella è morta per epilessia con attacchi repentini!”, dice Franzese nel post. “Mi dovrà dire se lui è Gandalf, un mago. Come fa a stabilire ciò senza un’autopsia?  È un veggente? Se il cadavere di mia sorella dalla stanza da letto è finito direttamente nella bara? Sempre più vergognosi”.

Intanto tutta la famiglia Franzese è stata sottoposta al tampone: “Io, i miei genitori e mia nipote piccola siamo risultati negativi”, ci dice Luca. “Ma mia nipote di 20 anni e mio cognato sono positivi. Stiamo rispettando tutte le norme di isolamento, ma siamo tutti nella stessa casa”. 

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