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Coronavirus e la bozza del decreto di quarantena. Cnn: mandata da regione Lombardia

La bozza del decreto del governo che sigilla la Lombardia (e altre 11 province) è stato fatto circolare dall’ufficio stampa della regione: lo sostiene l’autorevole Cnn. Ma prima o dopo l’approvazione della misura? Il panico alle stazioni ferroviarie di questa notte è stato causato da un conflitto tra le autorità dello Stato?

La Lombardia sarà sigillata”, e nelle stazioni ferroviarie di Milano si scatena il panico: come vi abbiamo documentato, nel video che potete vedere qui sopra, centinaia di persone si sono riversate a Centrale e Porta Garibaldi nel tentativo di lasciare la città e la regione prima dell’entrata in vigore del decreto sulla diffusione del coronavirus. Stanotte il premier Giuseppe Conte ha condannato duramente chi ha fatto filtrare e pubblicato a bozza del decreto, che ha causato l’assalto ai treni diretti a Sud: “Inaccettabile”, ha detto.

Ma chi mai potrebbe aver rivelato quel prezioso documento ai giornalisti? Possibile sia stata la regione Lombardia? La Cnn scrive infatti sul suo sito che a mandare loro la bozza del decreto è stato niente meno che l’ufficio stampa della Lombardia (clicca qui per l'articolo). Ma il testo è stato inviato prima o dopo l’approvazione della norma? Possibile che il panico alle stazioni ferroviarie di questa notte sia stato causato da uno scontro tra istituzioni? Intanto Regione Lombardia precisa in una nota che "non è stata fatta alcuna anticipazione. Sono quindi del tutto infondate le ricostruzioni giornalistiche di un broadcaster internazionale a cui è stata chiesta immediata rettifica". 

Difficile dirlo ora, quello che è certo è invece che il decreto è entrato ufficialmente in vigore: blocco degli spostamenti in entrata e in uscita per tutta la regione Lombardia e per 14 province di Emilia-Romagna, Marche, Piemonte e Veneto (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia). 

Vengono create due aree. La prima coinvolge oltre un quarto della popolazione italiana con la Lombardia e le 14 province del Nord Italia di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Qui vengono applicate misure più restrittive e rigorose, tutte almeno fino al 3 aprile.

Il governo dispone infatti il "vincolo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita e anche all'interno dei medesimi territori". Ci si muoverà solo per “comprovate esigenze lavorative”, “situazioni di necessità” e “spostamenti per motivi di salute”. “Fermo restando che è garantito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza per chi ne avesse la necessità”. La polizia potrà effettuare controlli su questi spostamenti.

La decisione arriva dopo che in sole 24 ore si sono registrati oltre 1.145 malati in più (5.061 il totale, 233 i decessi) e una situazione molto critica nei reparti di terapia intensiva lombardi.

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