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Coronavirus: 76 contagi in Italia (2 a Milano), due i morti. Tutto sull'emergenza

Salgono a due i contagi a Milano dopo un sabato di paura che ha visto impennarsi i casi di coronavirus in Italia con 54 contagi in Lombardia e 17 in Veneto (in queste due regioni si ferma anche lo sport: rinviate tre partite di serie A, Inter compresa). Due le vittime. Il “paziente 0” della prima epidemia non ha mai contratto il virus. Dal governo arriva un decreto contro l'emergenza, Italia prima in Europa e fuori dall'Asia per numero di malati

Due casi a Milano, uno a Torino. Due morti tra Lombardia e Veneto, le regioni dove si concentrano gran parte dei 76 contagi (rispettivamente 54 e 17, poi ce ne sono 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte). Dopo un lungo sabato di paura si conclude così la giornata che ha segnato l’arrivo dell’emergenza e della paura per il coronavirus anche in Italia.

L’epidemia ha già provocato oltre duemila morti nel mondo, per la stragrande maggioranza in Cina. Dal governo Conte arriva a fine serata arriva un decreto contro l'emergenza per impedire ingressi e uscite dalle aree focolaio dell'epidemia. Prevista la possibilità di bloccare anche attività lavorative, eventi sportivi e gite scolastiche. Lo sport si ferma così domenica 23 febbraio in Lombardia e Veneto, comprese le tre partite di serie A, Inter-Sampdoria e Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari.

L'ESCALATION
Dopo che nella notte tra giovedì e venerdì si era registrato il primo caso di contagio nel nostro Pese con il “paziente 1”, un uomo di 38 anni di Codogno (Lodi) e che venerdì i contagi avevano superato la decina, sabato 22 febbraio questi sono aumentati esponenzialmente purtroppo contando anche le due prime vittime. Tutto nel giro di sole 48 ore.

Un uomo di 78 anni, Adrian Trevisan, è morto nella notte tra venerdì e sabato nell’ospedale di Schiavonia (Padova), poi è deceduta Giovanna Carminati, 77 anni, di Casalpusterlengo che era passata dal Pronto soccorso di Codogno, altro comune nel Lodigiano, dove è stato anche il “paziente 1”.

MILANO E TORINO
I due contagi di Milano riguardano un 78enne residente a Sesto San Giovanni, area nord del Milanese, ricoverato da una settimana all’ospedale San Raffaele. La sua positività al virus cinese è stata confermata nel tardo pomeriggio. Poi è arrivata la notizia di un altro caso, un 71enne di Mediglia, area sud del capoluogo. A Torino il contagio riguarda un 40enne che sarebbe entrato in contatto con persone che hanno preso il virus in Lombardia.

L’AREA ROSSA
L’epicentro, almeno per quanto riguarda la Lombardia, sarebbe nel Lodigiano e in particolare in tre città: Codogno, da dove potrebbe essere partita l’epidemia (clicca qui per l’inquientante intervista di un abitante che lavora con il "paziente 1 e a cui non vengono chiesti esami), Casalpusterlengo (come vi abbiamo mostrato con le immagini spettrali di strade deserte del video che vedete anche qui in alto e con i racconti dei testimoni) e Castiglione d’Adda. In tutti e tre sono state prese misure stringenti di precauzione con la chiusura di uffici pubblici ma anche di negozi e luoghi di ritrovo come bar e negozi. Misure restrittive sono state prese in tutto per una decina di comuni del Lodigiano.

L’ipotesi è che il 38enne di Codogno, il “paziente 1”, ora ricoverato in condizioni “stabili”, abbia trasmesso per primo il virus (contagiando la moglie incinta all’ottavo mese e 5 persone dello staff medico e due pazienti al Pronto soccorso locale dov’era andato, compresa la donna di Casalpusterlengo che è morta).  L’avrebbe contratto incontrando un manager tornato da Shanghai. Quest’ultimo però, il “paziente 0”, non solo non si è mai ammalato, ma secondo gli ultimi test non ha mai contratto il coronavirus: almeno questa parte di ricostruzione sembra ora vacillare. 

ALLARME LOMBARDIA
Di sicuro la Lombardia è la regione più colpita con 54 casi al momento. Con contagi anche a Cremona e a Pavia (due coniugi entrambi dottori, medico di famiglia il marito e pediatra la moglie). Per la prossima settimana la didattica verrà sospesa in tutte le Università della regione mentre il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha dichiarato che “uffici e servizi pubblci resteranno aperti ma consigliamo di ridurre la socialità”.

VENETO
Con 15 casi e una vittima anche in Veneto l’allarme è altissimo e anche qui la prossima settimana per esempio le Università resteranno chiuse. In questa regione sarebbe stato individuato il “paziente 0”: si tratterebbe si un operaio tessile del paese di Vo’ Euganeo, sottoposto ora a una misure di stretta vigilanza. Avrebbe guardato il derby milanese Inter-Milan in tv il 9 febbraio assieme a altre due persone che hanno preso poi il coronavirus (uno dei due è la prima vittima italiana Adrian Trevisan).

I NUMERI E LA PAURA PER I RECORD ITALIANI
Nel mondo l’epidemia partita dalla Cina, e in particolare da Wuhan e dalla provincia dello Hubei, conta al momento 2.260 morti e 77.662 contagiati, per la grandissima maggioranza in Cina.

L'Italia conta con 63 il più alto numero di casi d'Europa. Seguono la Germania con 16, la Francia con 12 e la Gran Bretagna con 9, la Spagna con 2 e il Belgio con 1. Non solo, il nostro è il Paese dove il virus si è diffuso di più fuori dall’Asia.

"Oltre l'80% dei pazienti contagiati da coronavirus ha una forma moderata e guarisce", fa sapere il direttore dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Nel 14% dei casi il virus causa una malattia severa, con polmonite e respiro corto. Circa il 4% dei pazienti va incontro a un quadro critico con insufficienza respiratoria, shock settico e collasso multi-organo. Nel 2% dei casi riportati di Covid-19 il virus è risultato fatale, più nei pazienti anziani".

Iene.it continua a seguire l'evolversi dell'emergenza coronavirus, che dalla Cina si sta diffondendo nel resto del mondo e che ora è deflagrata anche in Italia (qui sotto trovate tutti gli articoli che abbiamo dedicato all’epidemia). E continueremo a parlarvene nelle prossime puntate de Le Iene in onda martedì e giovedì dalle 21.20 su Italia1.

Chiunque si trovasse nei luoghi dei contagi in Italia e volesse mettersi in contatto con noi, può scriverci su redazioneiene@mediaset.it.

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